Ritengo  che, mai come oggi, vi sia la necessità di divulgare la cultura  dell’educazione. Non solo per i ripetuti e continui atti di bullismo o  di violenza che quotidianamente riempiono le pagine dei giornali, ma  anche per dare supporto alle famiglie alle prese con le diverse  problematiche legate alla crescita dei figli.
La  pedagogia offre il vantaggio del trovare insieme le strategie “del  fare”, non con modelli precostituiti, ma rapportate ai soggetti e alla  situazione particolare. Non ho mai amato le teorie fini a sé stesse,  quelle che riempiono la bocca e non vengono mai calate nel reale; al  contrario, ritengo sia fondamentale per il pedagogista trovare le  strategie di intervento per aiutare quel contesto, quel nucleo  familiare, quel minore, in modo pratico e concreto.
Mi  occupo spesso di minori coinvolti loro malgrado nel difficile percorso  delle separazioni coniugali, e ritengo che mai come in quel contesto, vi  sia la necessità per i genitori di affidarsi all’aiuto di un consulente  familiare che sia in grado di fornire loro consigli e interventi  mirati. Anche la ripresa o la non-sospensione del dialogo tra ex coniugi  diventa un momento fondamentale e irrinunciabile nel contesto  pedagogico.
Troppo  spesso i figli diventano terreno di contestazione, di sfogo delle  proprie frustrazioni, di vendette e ricatti. Sovente non ci si accorge  di essere entrati in questo deleterio meccanismo che produce danni a  volte irreparabili, che genera nei genitori un senso di colpa che  finisce per trovare compenso nel dare, per alleviare quel dolore, quel  senso di vuoto che i bambini inevitabilmente provano.
Con  la consulenza pedagogica si aiutano i genitori ad affrontare il dolore  dei figli, ad accoglierlo, ad elaborarlo come momento fondamentale di  crescita e di presa di coscienza della nuova situazione. 
 
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